“Non aver paura a dare ” Suor Maria Pia (Suore calasanziane)

Ecco una lista delle domande più frequenti che ci vengono poste.

Come arrivano le vostre mamme?

In realtà le prime mamme sono arrivare da sole, forse l’Associazione la hanno inventata loro, quando, quindici o più anni fa, a noi (che cercavamo di dare realtà accessibile al parto in anonimato come sbocco per le maternità impossibili) veniva detto: ”Ma io il bimbo lo voglio tenere. E’ la mia stessa vita. Aiutatemi!”. Oggi sono inviate dai Servizi sociali territoriali, che valutano lo stato di bisogno; ma spesso sono loro a trovarci… radio-fante…. Hanno la storia stampata sul volto…

Come le aiutate?

Seguiamo così ottomila piccoli, in modo episodico o regolare, per un sostegno psicologico, medico, legale e prima di tutto per sopperire alle necessità immediate: vestiario per neonati, bimbi, adolescenti, accessori e alimenti per la prima infanzia, con richieste che provengono da tutta Italia.

Di che nazionalità sono le mamme?

Sono rappresentate 89 nazionalità, con un 22 – 23% di italiane. Quasi tutte bravissime: ottime mamme e papà.

E’ un aiuto utile?

Nei momenti terribili, tutte le porte chiuse, il padre magari volatilizzato, perduto il lavoro sia pur precario, le forze consunte… quando non c’è nulla di nulla, la mancanza di un intervento anche minimo, ma indispensabile, può cambiare il corso di una vita. Domani è già un altro giorno.

Corredini e vestitini arrivano al posto giusto?

Le mamme firmano due ricevute (una è per loro); tutto viene informatizzato e possiamo controllare gli usi distorti o diversi di quanto viene dato. Il nostro lavoro è trasparente: lo possono controllare le stesse mamme oltre alle istituzioni. Una parte del vestiario viene inviata nel Centro Salvamamme in Romania o spedita, in Italia e fuori. I capi inadatti o insicuri finiscono nei contenitori di altre Associazioni in grado di riciclarli adeguatamente; sarà anche possibile affidare, come soluzione lavorativa per mamme che non possono lavorare (con figli malati o diversamente abili o con gravi problemi familiari) la riparazione di alcuni capi, che possono eventualmente vendere.

Salvamamme risolve tutti i problemi?

Sarebbe presuntuoso anche solo pensarlo; e poi ci si deve confrontare con bisogni sempre nuovi. Lavoriamo in rete con centinaia di realtà private e con molte istituzioni, attiviamo la sensibilità pubblica e dei media sulle realtà più pesanti: siamo presenti in h24, anche la domenica e a Natale… Dare tutto a tutti è impossibile: così differenziamo gli interventi secondo tre codici: bianco, indigenza lieve; giallo, difficoltà medie; rosso, situazioni a rischio. E ci sono mamme che passano ogni giorno, altre ogni settimana, altre ogni due mesi: ci sono bimbi malati, sotto peso e mamme in gravi disagi, umiliate, a rischio. E chi ha fame o rischia la vita, chi è vessato o perseguitato sa che ci trova sempre.

Siete volontari veri?

Solo un 10% degli operatori, spesso ex volontari, ha uno stipendiolo (piccolo piccolo).

Ricevete fondi pubblici?

Negli ultimi anni 200.000 euro dalla Regione ogni anno (per ora) e circa 100.000 dal Comune e modeste cifre episodiche, tutto rendicontato al centesimo: per reperire, trasportare, immagazzinare, per la logistica e i servizi alle mamme, movimentando merci che arrivano gratuitamente per un valore – tra nuovo e usato – di milioni di euro. Solo così ha senso il volontariato.

Con chi lavorate?

In rete con centinaia di realtà private e con molte istituzioni (disponiamo di un elenco). I giochi che ho portato vanno tutti ai bimbi? Francamente, no! Ci sono regole stringenti della Comunità europea per la sicurezza dei piccoli e in ragione dell’età: ogni bimbo seguito riceve comunque sempre giocattoli educativi e adeguati. E in casa col bambino di sei anni c’è spesso quello di due che può farsi male. Poi una piccolissima parte dei giochi viene usata per decorare le nostre belle manifestazioni o può essere donata a persone poverissime e anche anziane e malate o piene di figli, per i mercatini. Per lettini, carrozzine, passeggini, seggiolini per auto, il materiale fuori regola o deteriorato viene scartato.

Tutti possono dare una mano?

Sì! Ma a vari livelli. Per il rapporto con le mamme occorre essere tagliati e formati incorsi e tirocini. E poi a tutti nella vita può capitare di avere bisogno di aiuto. E le mamme più attente e consapevoli diventano volontarie: Salvamamme è solidarietà e formazione.

Tutto vero quello che leggo qui?

Salvo il rispetto della privacy, pace e tranquillità delle mamme nelle situazioni gravi, le sedi sono aperte a tutti i benintenzionati. La situazione finanziaria di Salvammme (penosa, purtroppo!) può essere visionata su appuntamento e possiamo fornire un resoconto dettagliato (i bilanci tecnici sono difficili da leggere).

Ma allora perché andate avanti?

Perché non facciamo chiacchere (e non siamo in molti). E se chiudiamo c’è anche qualcuno che può pure morire o stare peggio di come sta. E poi fare volontariato riempie l’anima. Venite e provate.

Ma io cosa posso fare?

Organizza raccolte di vestiario per bimbi, di alimenti per l’infanzia(non scaduti), pannolini, carrozzine e passeggini… cerca fondi di magazzino. Raccogli qualche soldo per acquistare quel che manca in quel momento. Usa la fantasia!

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